VITERBO

La "Città dei Papi", capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio: aristocratici palazzi, monumenti ricchi di opere d'arte di spiccato interesse, suggestivi quartieri medievali, chiese e chiostri di varie epoche, torri slanciate ed eleganti fontane in peperino (la tipica pietra delle costruzioni viterbesi).

E' cinta da alte mura medievali merlate e da massicce torri (costruite dal 1095 al 1268), ancora oggi pressoché intatte, con accesso da 8 porte. Passeggiare nel centro storico di Viterbo equivale a fare un viaggio indietro nel tempo, in quanto la cittadina è ricca di monumenti ed edifici storici, la maggior parte riferibili all’età medievale. Tra le cose più importanti da vedere a Viterbo ricordiamo: il Palazzo Comunale, edificato nel XV secolo per volere di Papa Sisto IV della Rovere, è caratterizzato da un ampio porticato e da una fabbrica seicentesca che raddoppiò la volumetria dell’edificio; il Palazzo del Podestà, un grazioso edificio duecentesco che, nonostante i numerosi interventi di restauro conserva ancora oggi il fascino dell’antico; Palazzo Farnese, una delle costruzioni più imponenti di tutto il centro storico di Viterbo, che fu edificato nel XV secolo e che ha ospitato nelle sue sale affrescate importanti personaggi che hanno segnato la storia; la centralissima Piazza San Lorenzo, cuore pulsante della città medievale e centro del potere ecclesiastico della città, con il complesso del Duomo, della Loggia e del Palazzo dei Papi; il Duomo di San Lorenzo, edificato nel XII secolo in stile romanico sul luogo in cui si pensa si trovasse un tempio dedicato ad Ercole, che conserva al suo interno pregevoli opere d’arte dei maggiori artisti dei secoli XV-XVIII; il Palazzo dei Papi, un bellissimo edificio dalle fogge gotiche eretto nel XIII secolo per ospitare i Papi durante i loro assidui soggiorni a Viterbo; la Loggia dei Papi, aggiunta nel XV secolo al Palazzo dei Papi, è caratterizzata da sette arcate sorrette da sottili colonnine che rendono l’insieme armonico e leggero e rappresenta una delle cartoline della città e uno dei punto più panoramici di tutta Viterbo; il Museo Civico, allestito nei locali dell’ex convento di santa Maria della Verità, che ospita numerose testimonianze del passato di Viterbo, dalle origini fino all’età moderna; il Santuario di Santa Rosa, rifacimento ottocentesco di un precedente edificio religioso eretto per conservare la sacra reliquia del corpo della santa (visibile all’interno della chiesa), che è la tappa finale della caratteristica Processione di Santa Rosa, che si svolge ogni anno il 3 settembre, in cui 90 facchini trasportano a spalla per le vie di Viterbo al Macchina di Santa Rosa, un monumentale campanile posticcio alto oltre 30 mt. Nelle vicinanze di Viterbo, in località Bagnaia è situata Villa Lante una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano. Da ricordare in modo particolare la Fontana dei Mori del Giambologna, le due palazzine (Gambara e Montalto) ed uno spettacolare sistema di fontane e giochi d’acqua oltre a un bel parco boschivo. Tutta la Villa (tra giardino all'italiana e parco) occupa una superficie di 22 ettari. La straordinaria particolarità di Villa Lante è insita nella predominanza del giardino rispetto all'opera architettonica; infatti la residenza si sdoppia in due piccoli edifici gemelli (anche se costruiti in tempi diversi) simmetrici rispetto all'asse centrale del giardino che domina l'intera composizione attraverso il percorso d'acqua. Le geometrie d'acqua a Villa Lante : L'acqua nasce da un trionfo di geometrie disegnate da siepi sempreverdi e statue di peperino e segue un percorso che crea bacini e giochi d’acqua. Il Giardino di Villa Lante è così un luogo incantato creato e voluto da un potente cardinale in nome della supremazia dell’uomo sulla natura. Chiusa in un rigoroso dedalo geometrico opera dell’architetto Jacopo Barozzi da Vignola, Villa Lante fu costruita nella seconda metà del Cinquecento per volere del cardinale Gambara, a ridosso di un bosco già riserva di caccia.