Agriturismo i Girasoli

L'agriturismo è composto da  1 appartamento e da 3 confortevoli camere. L' appartamento è composto da due camere da letto, bagno, soggiorno con angolo cottura, portico o terrazzo privato con tavolo e sedie.

Nel cuore della Maremma Tosco-Laziale, a Pescia Romana l'agriturismo I Girasoli aspetta i suoi ospiti per soggiorni indimenticabili.

Il Territorio
Pescia Romana Maremma
Lun-Dom: 7pm to 22pm Chiusi a Pranzo
347 5252148

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BOLSENA

Situata circa a 30 Km a Nord-Ovest da Viterbo Bolsena è un centro agricolo e peschereccio. La cittadina ha un impianto medievale che insiste sul lato orientale del grande lago, proprio alle pendici dei monti Volsini.

Antica città etrusca (Velsna), una delle più importanti e ricche della confederazione politico-sociale dell'Etruria, fu conquistata dai romani nel 280 a.C. Dopo un'insurrezione, peraltro subito domata ( 264 a.C.), gli abitanti furono obbligati a costruire un'altra città alla quale diedero il nome di Volsinii. Eretta a sede vescovile attorno al V secolo, subì le invasioni barbariche divenendo dominio dei Longobardi. Divenne prima patrimonio della chiesa per donazione di Carlo Magno nel 774, poi fu lungamente contesa tra Orvietani e Santa Sede a cavallo tra il XII ed il XIV secolo. Presa e saccheggiata da Gregorio XI nel 1377, venne concessa da Martino V ai Monaldeschi della Cervara per poi passare, alla metà del XV secolo, definitivamente alla Chiesa. ulle colline dietro il centro moderno, gli scavi hanno rimesso in luce i resti della città etrusca con mura del IV secolo a.C. ed un piccolo tempio. Della città romana, che occupava la parte bassa dell'abitato etrusco, restano l'anfiteatro, le terme, i ponti e alcune strade. Di particolare rilievo intorno a Bolsena, le necropoli, che si estendono in un' ampia zona, con tombe che risalgono fino al VII secolo a.C. In località La Civiltà (poco lontano dal centro della città), fu poi rinvenuto un secondo centro Etrusco di significante rilievo. L'antico nucleo medievale, molto ben conservato, ha il suo centro nella piazza dove sorge la Collegiata di S. Cristina, in stile romanico, eretta nel XI secolo su antiche catacombe cristiane, in parte ancora inesplorate. La chiesa conserva all'interno terrecotte robbiane ed un grande dipinto sacro raffigurante "Scene del Martirio della Santa" eseguito da Giovanni della Robbia (celebre scultore e ceramista, attivo soprattutto in toscana all'inizio del 1500). La cappella del Miracolo, venne eretta nel 1693 in forme barocche, in ricordo del miracolo dell'ostia sanguinante del 1263. Nei dintorni di Bolsena rimangono numerose ville e castelli della famiglia Farnese, di cui i più famosi sono il palazzo di Gradoli (XVI secolo), attribuito all' architetto emiliano Jacopo Barozzi conosciuto come "il Vignola" (dal suo luogo di nascita), ed il quadrato castello di Capodimonte, sul quale si erge l'edificio ottagonale di Antonio da Sangallo il Giovane. Di particolare interesse turistico, le numerose manifestazioni folcloristiche che interessano il paese. Oltre alla tradizionale processione del venerdì santo, che coinvolge oltre 100 personaggi rievocanti le classiche scene della passione di Cristo, è il periodo estivo a riservare le migliori sorprese per gli appassionati delle "feste di paese". Il 25 maggio si tiene la "Festa del Corpus Domini" con le caratteristiche "infiorate". La città si copre di un tappeto di fiori per la ricorrenza del miracolo del Corpus Domini trasformatasi fra le mani di un sacerdote in corpo e sangue di Cristo nella basilica di Bolsena. Si narra che nel 1263, proprio a Bolsena infatti, accadde il miracolo eucaristico delCorpus Domini dalla quale prese origine l'omonima festività. Un sacerdote boemo di allora, dubbioso sulla presenza reale di Cristo nell'Eucarestia, partì alla volta di un pellegrinaggio per Roma. Al ritorno, presso la comunità di Bolsena chiese di poter celebrare la S. Messa. Proprio durante la Preghiera Eucaristica vide le ostie sanguinare e a bagnare il corporale. Da allora non ebbe più alcun dubbio. A Bolsena sono ancora conservate 3 pietre bagnate dal sangue mentre il corporele è racchiuso in uno splendido reliquiario custodito in una cappella del Duomo di Orvieto. Le infiorate di garofani, ginestre e rose, si estendono per 3 km lungo il paese, con migliaia di fiori che accompagnano una processione evocatica. I fiori vengono colti nei giorni immediatamente prima della festa (o addirittura la mattina del 25 prima dell'alba), e lungo il tragitto vengono realizzate delle vere opere d'arti,con l'utilizzo dei petali colorati di questi splendidi fiori (principalmente verdi, gialli e rossi) per dare colore a disegni realizzati su pannelli o direttamente sul lastricato delle strade.